Sombre vérité: le biopic choc de Paolo Villaggio

Com’è umano lui: il primo biopic su Paolo Villaggio Com’è umano lui: il primo biopic su Paolo Villaggio
sombre vérité: le biopic choc de paolo villaggio

Riprese in corso per il biopic su Paolo Villaggio

Si stanno attualmente svolgendo le riprese di « Com’è umano lui », un biopic televisivo dedicato al grande Paolo Villaggio. Il film, diretto da Luca Manfredi e scritto da Manfredi stesso insieme a Dido Castelli, vanta la collaborazione alla sceneggiatura di Elisabetta e Piero Villaggio ed è una coproduzione tra Rai Fiction e Ocean Productions. Nel cast, troviamo Enzo Paci nel ruolo di Paolo Villaggio, insieme a Camilla Semino Favro, Andrea Filippi, Andrea Benfante, Augusto Zucchi, Emanuela Grimalda, Vincenzo Zampa e Valentina Ruggeri. Le riprese, che dureranno cinque settimane, si svolgeranno tra Roma e Genova, con la preziosa collaborazione della Genova Liguria Film Commission. Il film tv sarà presto trasmesso su Rai1.

Una goliardica banda genovese

La trama del film si svolge nella Genova della seconda metà degli anni ’50. Paolo Villaggio e la sua « banda » di amici della borghesia genovese, tra cui il giovane Fabrizio De Andre’, noto come il « Polio », e Piero, il gemello di Paolo, si dedicano alle loro avventure notturne. Mentre il Polio e Piero lavorano e studiano durante il giorno, Paolo e Fabrizio si dedicano al sonno e alla composizione di canzoni come « i Fannulloni » e « Carlo Martello ». Paolo, uno studente fuoricorso di legge con un libretto ancora bianco, mette incinta Maura, la sua fidanzata, e decide di sposarla in Comune indossando una maglietta, zoccoli e pantaloncini da mare.

Dalla noia all’immortalità del Cinema

Il padre di Paolo, un ingegnere palermitano, stufo della mancanza di iniziativa del figlio, lo mette di fronte alle sue responsabilità di genitore e gli trova un lavoro alla Cosider, dove Paolo rimane per circa sette anni. Questi anni sono caratterizzati da noia, assenteismo e battaglie navali con il suo collega di ufficio, il ragionier Bianchi (prototipo del celebre Fantozzi). Paolo sopporta queste giornate solo grazie alle sue performance artistiche nel teatrino della compagnia Baistrocchi, dove propone al pubblico un umorismo caustico con i primi embrioni dei suoi futuri personaggi. È proprio in un teatrino genovese che Maurizio Costanzo lo scopre, dopo essere andato a vedere Jannacci, malato e sostituito all’ultimo momento da Paolo, buttato sul palco da Ivo Chiesa. Costanzo gli offre un contratto per esibirsi nel suo teatrino romano di cabaret, il 7×8. Maura, che conosce la sofferenza di Paolo, che non si sente realizzato in quel lavoro da impiegato, lo spinge a lasciare la sicurezza per inseguire il successo artistico.

Da questo momento in poi, la carriera di Paolo Villaggio è un susseguirsi di successi. Dalla radio con « Il Sabato del Villaggio » a un nuovo modo di fare televisione con « Quelli della Domenica » nel 1968, dove Paolo interpreta il professor Kranz, un prestigiatore tedesco aggressivo e maldestro (ispirato a sua madre) che maltratta il pubblico. Poi vengono i film e i due libri sul ragionier Fantozzi, una nuova figura di impiegato, che regaleranno un enorme successo nelle sale nel 1975 e che renderanno il personaggio di Fantozzi una figura leggendaria nella storia del Cinema.

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